LA BATTAGLIA per diventare Sindaco
di Faenza nelle scorse elezioni è costata alle forze politiche in campo oltre
65 mila euro. Il computo preciso delle spese e stato solo ora certificato Conti, che ha valutato la provenienza dei
finanziamenti e ne ha accertato la regolarità, seppur con qualche piccolo appunto. stilare il documento,
il collegio dei magistrati ha passato al settaccio la documentazione e le
fatture e gli scontrini, arri-entro il termine fissato a dicembre 2015.
Scendendo nel detta- sostenere il
sindaco Giovanni Malpezzi al primo turno e al ballotaggio è costato al Partito
democratico quasi 44 mila euro, pratica il
limite massimo consentito dalla legge moltiplicando un euro gli iscritti all’anagrafe
avevano diritto al voto. Soldi che il partito ha interamente prelevato dalle casse e senza ricevere contribuiì specifici
per la campagna Pd ha le mani bucate sfiora il massimo
consentito per le spese elettorali Ecco quanto è costata nel 2015 la corsa a
sindaco , mentre le altre liste collegate, Italia dei valori e La ma Faenza, hanno impiegato rispettivamente
1.626,88 e 188 euro, attingendo anche in questo caso dalle risorse interne. Insieme per cambiare ha invece
dichiarato di aver affidato ai singoli
candidati il compito di promuoversi presso gli elettori, venendo esentata per legge
dall'obbligo di rendicontazione.
lottaggio è costato molto considerando gli 8.200
euro messi a disposizione dalla Lega Nord e i 900 euro forniti dalla lista
Padovani Sindaco. La Corte dei conti ha rimarcato la mancanza della docu
mentazione bancaria a supporto delle fatture inviate dalla Lesa, anche se il
parere definitivo è dì conformità alla
normativa. Leggermente distanziato e Edward
Jan Necky, supportato dalla lista di
sinistra L'Altra Faenza, che ha fare
affidamento su 7.028,72 euro donati
dai sostenitori. Meno sostanzioso il budget del terzo favori to nelle
previsioni alla vigilia del voto,
Massimo Bosi, per il quale il Movimento
5 stelle ha messo a disposizione 2.772,28
euro, raccolti in occasione dei
frequenti incontri pubblici e 'banchetti
con offerta libera. ALQUANTO leggera anche la discesa nell'agone politico
di Tiziano Cericola-alla guida di Rinnovare Faenza, nonostante l’appoggio di Forza Italia, Nuovo Psi, Fratelli d'Italia, Alleanza nazionale e Popolari per
l'Italia. Anche se la rendicontazione è parzialmente incompletà, ma non tale da
meritare sanzioni, Cericola ha
investito 1.480,40 euro a livello locale e si è dovuto accontentare di appena
723,33 euro stanziati dalla segreteria
nazionale degli azzurri di Silvio Beriusconi. Campagna del tutto 'fai da tè,
infine, quella delle rimanenti liste in lizza. Forza Nuova con Mirco
Santarelli, Io Faentino di Alessio Grillini e Comitato Faventia di Emanuele
Visani, dove ciascun candidato ha pagato da se.
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