Lupo fotografato a S. Eufemia vicinanze passaggio a livello
Attacchi alle greggi. Capi
dilaniati a Riolo Brisighella e Casola
. Che il carnefice sia un lupo o un
cane inselvatichito non cambia alla fine poi molto, le vittime sono spesso le
greggi di ovini e caprini presentì sull'Appennino faentino, soprattutto quando
si trovano allo stato brado. A pagarne le conseguenze sono invece gli allevatori che, dalle greggi,
traggono economia e fatturato per mandare avanti le proprie aziende.
Secondo la Coldiretti, «negli
ultimi tempi due aggressioni si sono verificate nel Brisighellese, uno nella
valle della Sintria nei pressi di Zattaglia e l'altro nella valle alta del Lamone;
altrettanti nel comune di Casola, ovvero nella valle del Senio, ai confini con
Palazzuolo. E anche il territorio di
Riolo Terme, pur essendo più a valle, non è immune dal fenomeno». Altri episodi
non sarebbero neppure stati denunciati perché sarebbe un ulteriore danno pagare
lo smaltimento della carcassa. Il fenomeno appare fuori controllo. Diverse le
interpellanze e le proposte a livello regionale per la Risoluzione sulla quale non mancano le
polemiche in quanto ritenuta «un'azione di propaganda» Di certo tra i primi a
sollevare la questione fu la Coldiretti. «Già nel maggio scorso ci fu una prima
mobilitazione - afferma il direttore
provinciale, Walter Luchetta -: segnalammo casi di attacchi a greggi e pericoli
perfino nella mobilità e viabilità. Ora è bene che qualcosa si muova e che vi
sia chiarezza sulla popolazione dei lupi e dei cani inselvatichiti. Per quanto
riguarda questi ultimi, siamo per la loro completa eradicazione, perché in
Italia ci sono stati addirittura dei morti a causa di attacchi portati da
questi predatori. Il problema è serio. Ma anche per il lupo occorrono
provvedimenti r normtive adeguate.
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