"La domanda politica popperianamente verificabile è: cosa ha fatto lei, cosa ha fatto il suo Governo in questi due anni per cambiare questa Unione Europea? Non chiacchiere, non frasi che suonano bene, non Telemaco. Fatti".
Lo ha detto Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo in Aula a Montecitorio durante le comunicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio.
"Cosa ha fatto lei in due anni? Ha interpretato il suo ruolo in Europa in maniera retorica, miope, variabile, a seconda delle convenienze. Pensando molto più ai riflessi sul consenso interno che a una nuova visione dell'Europa", ha aggiunto Brunetta. BREXIT E IMMIGRAZIONE SONO FALLIMENTI DELL'UNIONE EUROPEA "La Brexit indica un assetto dell'Unione a geometrie variabili, e che a determinare le scelte degli Stati membri non sono più gli ideali, il senso comunitario dei padri fondatori, ma l'opportunismo. Il secondo, i migranti, ci riporta a un'emergenza a cui l'Europa non ha saputo dare risposte, con l'unico risultato della costruzione di muri e di cancelli, ivi compreso il muro al Brennero".
"Gliene ha parlato l'altro giorno il Primo Ministro austriaco? E' mai successo che un muro sia stato messo nelle frontiere rispetto ad un Paese fondatore dell'Unione? E lei non ha detto nulla signor Presidente del Consiglio. E' a rischio Schengen, ma con Schengen è a rischio l'Europa".
"E' il solito modo dell'Europa di rispondere alle crisi: troppo poco e troppo tardi. Con gli effetti collaterali che ne derivano: disgregazione politica, economica e sociale. Purtroppo da queste crisi l'Europa sembra non aver imparato nulla se Paesi importanti come la Gran Bretagna minacciano di uscire dall'Ue, e il fenomeno resta tragicamente irrisolto e i mercati finanziari sono ancora ogni giorno in forte tensione".
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