Lo spazio è
sufficiente. Il primo piano, invece, necessita di lavori molto costosi.
Potrebbe ospitare la pinacoteca
Faenza
(Ravenna), 20 febbraio 2016 - Liceo classico
al piano terra nel Palazzo degli Studi e una nuova sezione del liceo
linguistico all’interno della sede Ballardini. È questa
l’ipotesi alla quale stanno lavorando Provincia, Comune e Scuola e che
permetterebbe di sventare la paventata chiusura della storica sede del liceo
classico Torricelli di via Santa Maria dell’Angelo. La notizia dello
spostamento del Torricelli nella sede del Ballardini è da anni all’ordine
del giorno. In buona sostanza la Provincia (che tra qualche mese smetterà di
esistere) ha accelerato sullo spinoso tema degli edifici scolastici: la
sistemazione dei licei, ora in quattro sedi, è onerosa da gestire e da mettere
in sicurezza. Reperite le risorse, la Provincia si è quindi concentrata
sui lavori nella sola sede del Ballardini. Si è invece pensato di chiudere alle
lezioni Palazzo degli Studi, spostando le sezioni del liceo classico in viale
Baccarini. La soluzione proposta non è però stata presa bene dalla scuola: il liceo non vuole perdere la sua sede
storica. «Portare il Polo Museale alla sede del Torricelli –
spiega il presidente della Provincia Claudio Casadio, faentino – è un progetto
del Comune di Faenza, risale all’epoca del sindaco De Giovanni. La Provincia,
ancor prima del mio arrivo, aveva stabilito di trasferire tutto nelle ex Cova,
in via Cavour, perché mettere a norma il Torricelli, soprattutto il primo
piano, è complicatissimo e sarebbe difficilissimo far convivere scuola e
pinacoteca. All’epoca non ci fu una grande discussione, tutti erano
d’accordo».Alla fine però non se ne fece nulla: «Fu per il Patto di stabilità –
prosegue Casadio –. Comunque come ente però siamo aperti al confronto, siamo
disposti a fare valutazioni. Ci premeva non lasciare cose incompiute alla
chiusura della Provincia e così abbiamo recuperato risorse e siamo pronti con i
finanziamenti per rimettere mano al Ballardini e all’Oriani. Poi la funzione
passerà ai Comuni e saranno loro a decidere come usare gli edifici». La
soluzione potrebbe dunque arrivare senza grossi traumi. Una conferma che il
dialogo è ancora aperto arriva dall’assessore comunale alla scuola, Simona
Sangiorgi. «Sullo spostamento completo delle classi da Palazzo degli Studi al
Ballardini – dice – abbiamo alcuni problemi eccepiti da docenti e dirigenza sia
del classico che del Ballardini, insomma da chi le scuole le vive e ci lavora. Il classico con lo spostamento teme la
perdita di identità e l’eccessivo accorpamento di studenti. Gli
insegnanti dell’artistico, dal canto loro, dopo la ristrutturazione contavano
su maggiori spazi per i laboratori». C’è però anche un altro problema: «Se la
popolazione del classico decresce (ad oggi ci sono nove classi, numero
destinato a diminuire, ndr) è in controtendenza quella del linguistico.
La sede di via Pascoli comincia ad essere insufficiente». «Dal preside è
stata lanciata l’ipotesi di lasciare gli studenti del classico dentro la
storica sede Palazzo degli Studi, rimettendo mano solo al piano terra e
lasciando il primo piano alla Pinacoteca, mentre il Ballardini potrebbe
ospitare una nuova sezione del linguistico. Ora i tecnici della provincia valutano la fattibilità della
proposta, che però è stata accolta da tutte le parti in maniera favorevole»
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